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Olio Essenziale di Pino Silvestre (10 ml) Zuccari - Aromaterapia
  • Olio Essenziale di Pino Silvestre (10 ml) Zuccari - Aromaterapia

Olio Essenziale di Pino Silvestre (10 ml) Zuccari

9,50 €

Olio Essenziale di Pino Silvestre

L’azione fortificante ed anti-stress di questa robusta pianta è derivata dalla sua capacità di stimolare la corteccia surrenale con un evidente vantaggio per il nostro equilibrio fisico, ma soprattutto psichico, nella sfera sessuale. Al pari del cipresso, il pino esprime un concetto funerario ma principalmente fallico, indicandoci metaforicamente, la sua capacità di generare il senso di procreazione e ciclicità. Il pino può definirsi buon amico del maschio, in quanto ne corrobora la forza fisica aiutandolo a liberare i sensi di colpa generati dalla sua virilità, imposizione e prepotenza.

Pino Silvestre: Olio essenziale purissimo professionale...

Scheda Tecnica

• Nome volgare: Pino silvestre

• Nome botanico: Pinus sylvestris

• Famiglia: Pinaceae

• Sinonimi e nomi stranieri: Pino selvatico, pino di Scozia, pino rosso, pino norvegese. Kiefernadeloel, oil of pinus sylvestris, essence de pin sylvestre.

Costituenti principali: Miscela di idrocarburi monoterpenici, (alfa e beta-pinene, limonene, delta-carene, beta-fellandrene).

Predominanza: Il pino silvestre è evidentemente e decisamente maschile, esprimendo compiutamente la sua predominanza yang.

Nota: Il pino silvestre colpisce e stimola il petto, luogo del cuore per definizione, esprimendo quindi la sua marcata nota di cuore.

• Pianeta governatore: Attivo, combattivo, antisettico, il pino può definirsi un guerriero per eccellenza, infatti è caratterizzato dal dominio di marte.

Chakra di riferimento: I suoi peculiari effetti balsamici ed espettoranti ma soprattutto la capacità di tonificare il sistema muscolare dell’apparato respiratorio fa intuire il canale energetico preferito da questa essenza, il 5° chakra.

Aspetto fisico: Il pino silvestre è una conifera imponente che può raggiungere l’altezza di 20-25 metri, cresce spontaneo, ma viene anche coltivato. Possiede una corteccia di colore bruno - rossiccio, screpolata e che tende a staccarsi facilmente in falde. Gli aghi sono lunghi anche 6 cm, hanno un colore verde-bluastro e spuntano a paia formando ciuffi sulle cime terminali dei rami. Il pino silvestre fiorisce in aprile-maggio con fiori stammiferi riuniti in cima ai rami e fiori pistilliferi rosso-porpora, solitari, che sviluppano in seguito delle pigne coniche ed acute. In genere il materiale per la distillazione si ottiene in occasione dello sfoltimento dei boschi quando vengono tagliati molti rami e le piante giovani in eccesso.

Provenienza: Il pino silvestre è originario delle zone alpine europee. L’olio è prodotto soprattutto in Italia, nella regione dell’Alto-Adige, in Austria nella regione del Tirolo, in Russia, in Finlandia, in Norvegia e nella ex Jugolslavia.

Parti impiegate: Gli aghi ed i rametti più sottili.

Metodi estrattivi: L’olio essenziale di pino silvestre si estrae per distillazione in corrente di vapore dai rami sminuzzati appena tolti dalla pianta, infatti la migliore produzione si ottiene da essenze distillate sul posto. La resa si aggira tra lo 0,5 e lo 0,9%.

Caratteristiche: Liquido mobile, limpido, volatile, incolore o leggermente giallo, con odore gradevole, aromatico.

Conservazione: Se ne consiglia la conservazione in bottiglie ben chiuse di vetro scuro, possibilmente blu, da tenere in luogo fresco, al riparo dalla luce.

Capacità di stimolo emozionale: L’azione fortificante ed anti-stress di questa robusta pianta è derivata dalla sua capacità di stimolare la corteccia surrenale con un evidente vantaggio per il nostro equilibrio fisico, ma soprattutto psichico, nella sfera sessuale. Al pari del cipresso, il pino esprime un concetto funerario ma principalmente fallico, indicandoci metaforicamente, la sua capacità di generare il senso di procreazione e ciclicità. Il pino può definirsi buon amico del maschio, in quanto ne corrobora la forza fisica aiutandolo a liberare i sensi di colpa generati dalla sua virilità, imposizione e prepotenza.

Altri usi: L’olio essenziale di pino silvestre trova impiego quasi esclusivamente nei preparati tecnici, deodoranti, spray per la profumazione degli ambienti e nei prodotti da toeletta per la profumazione di sali da bagno e bagno schiuma. Nei saponi e nei profumi è poco utilizzato. Si usa nell’aromatizzazione di alimenti e dolciumi come caramelle e gomme da masticare.

Precauzioni e controindicazioni all’uso: L’olio essenziale di pino silvestre è atossico, se usato in quantità limitate sulla cute non irrita, ma può causare sensibilizzazione. Usare con moderazione. Non irrita i reni come gli oli estratti dalle altre conifere, a causa della trementina in esse contenuta, ma è sempre comunque consigliabile l’uso esterno via inalazioni, dove arriva ai polmoni, sede di elezione per questo olio. Il suo uso troppo frequente può dare luogo a bronco-spasmo. Non utilizzare in caso di affezioni respiratorie con spasmi in atto, quali asma bronchiale e pertosse. Non utilizzare in caso di irritazioni aggravate della cute e delle mucose.

Annotazioni storico-culturali: Molti sono i miti legati a questa pianta maestosa, ma tutti collegati in qualche modo a grandi eventi luttuosi del mondo maschile. Nella mitologia greca lo troviamo ad assistere al sacrificio del giovane Attis che si evirò, morendo dissanguato e venne appunto trasformato da Zeuss in un pino, che simboleggia così la rinascita come albero della vita. Per le popolazioni Assire, il pino era il guardiano della vita. Ed anche nella tradizione medievale europea troviamo un eroe che perisce sotto le sue fronde, il paladino Orlando nella battaglia di Roncisvalle. Il legno di questa pianta era utilizzato per la costruzione delle navi da guerra, ambiente esclusivamente maschile. Secondo le antiche ricette di aromoterapia, il pino trovava impiego nei casi di impotenza, come a significare che “il simile si cura con il simile”, concetto, speriamo, ben afferrato dai cultori del’aromotecnica. Chi ne faceva uso rinasceva a nuova vita, maschile ed eretta, proprio come la pianta. Gli indiani d’America utilizzavano il decotto degli aghi di pino per prevenire lo scorbuto e gli aghi per riempire i giacigli dove dormivano per tenere così lontani insetti e pulci. Nella tradizione popolare si aggiungevano i germogli nell’acqua del bagno per curare disturbi circolatori, ferite, infezioni della pelle e dolori artritici. Venivano anche impiegati gli aghi per fare dei sulfumigi e liberare le vie respiratorie ed i pinoli come ricostituenti, soprattutto in persone malate o convalescenti. Nei periodi in cui dilagava la tubercolosi, alla fine dell’800, e l’uomo aveva poche armi per combatterla, era abitudine costruire i “sanatori” in luoghi temperati, soleggiati e vicini a boschi di pini, sfruttando così le proprietà balsamiche della pianta intera.

Armonizzazioni con altri oli essenziali: Cedro U.S.A., eucalipto globolus, ginepro (bacche), lavanda vera 40/42, limone, niaouly, rosmarino, salvia officinalis e tea tree.

Contenuto Confezione: Flacone astucciato munito di dosatore contagocce da 10 ml.

Bibliografia: Zuccari

Lista Completa Olii Essenziali Zuccari in Vendita su Questo Sito:

O.E. Arancio Amaro O.E. Arancio Dolce O.E. Basilico Linalolo O.E. Bergamotto O.E. Cajeput O.E. Camomilla Blu O.E. Cannella O.E. Cedro USA O.E. Cipresso O.E. Citronella O.E. Coriandolo O.E. Elicriso O.E. Eucalipto O.E. Finocchio Dolce O.E. Garofano O.E. Gelsomino O.E. Geranio O.E. Ginepro O.E. Incenso O.E. Lavanda O.E. Limone O.E. Mandarino O.E. Manuka O.E. Menta Piperita O.E. Mirra O.E. Mirto O.E. Neroly O.E. Niaoulj O.E. Origano O.E. Patchoulj O.E. Pino Mugo O.E. Pino Silvestre O.E. Pompelmo O.E. Rosa Damascena O.E. Rosmarino O.E. Salvia Officinale O.E. Salvia Sclarea O.E. Sandalo India O.E. Tea Tree O.E. Timo Rosso O.E. Verbena Odorosa O.E. Ylang Ylang O.E. Zenzero

L'Aromaterapia: Il termine Aromaterapia significa letteralmente "terapia con sostanze aromatiche". L'aromaterapia è quindi quella branca della fitoterapia che usa gli oli essenziali, detti anche oli eterei, nella cura di alcune malattie. L'uso più scientifico che è stato fatto con gli oli essenziali è quello battericida. Valnet, Gattefossè, Tisserand e Belaiche hanno ampiamente dimostrato l'efficacia di alcuni oli essenziali, detti oli maggiori, nella cura di numerose malattie infettive. Attualmente l'uso orale degli oli essenziali non è consentito, ragion per cui ci si deve necessariamente accontentare di sfruttare le loro proprietà attraverso la loro diffusione nell'ambiente. Pare che recentissime ricerche abbiano confermato la loro azione sul sistema nervoso, i quali influenzerebbero positivamente le funzioni psichiche, il tono dell’umore e le emozioni.

Come si ottengono gli oli essenziali: Gli olii essenziali vengono solitamente estratti mediante distillazione in corrente di vapore, anche se in alcuni casi (epicarpo degli agrumi) la spremitura avviene a freddo con il metodo della sfumatura. Gli oli essenziali vengono separati dall'acqua che li accompagnano, mediante decantazione e successiva separazione operata con apposito imbuto separatore. Gli oli essenziali sono sostanze prodotte dal metabolismo della pianta e contenute all'interno di vari organi della pianta stessa (foglie, frutti, semi, radici ecc). Gli oli essenziali sono sostanze volatili che si diffondono nell’aria anche a temperatura ambiente. Contrariamente a quanto si può profanamente pensare, e a dispetto del loro nome, gli oli essenziali non sono affatto sostanze grasse, le quali non hanno affatto la capacità di volatilizzare nell'ambiente. Gli oli essenziali vengono sovente chiamati "essenze"; tuttavia questo termine è piuttosto equivoco, poiché anche le sostanze aromatiche di sintesi possono essere definite tali. In realtà solo gli oli essenziali hanno la prerogativa di essere naturali perché ottenuti per estrazione da fonti vegetali.

Solubilità: Gli oli essenziali sono solubili in olio ed alcool etilico. Sono assolutamente insolubili in acqua.

Cosa evitare:

• Non vanno usati puri sulla pelle o assunti per via orale senza precise indicazioni mediche.

• Evitare il contatto con occhi e mucose.

• A causa della loro insolubilità in acqua, sconsigliamo i bagni in cui sia preventivamente stato versato uno o più oli essenziali, perché verrebbero a contatto diretto con la pelle senza loro diluizione.

Usi più frequenti: • Diluiti in oli fissi (olio di mandorle dolci, di lino, di jojoba etc) e spalmati sul corpo mediante massaggio.

• Per diffusione nell'ambiente mettendo alcune gocce nell'acqua di un diffusore d'aromi o nella vaschetta del termosifone.

• Attraverso inalazione diretta mediante suffumigi (4-5 gocce di oli adatti a questo scopo nell'acqua molto calda ma non bollente), oppure mettendo 2-3 gocce sul fazzoletto che deve essere accostato al naso dalla parte opposta onde evitare il contatto diretto con la pelle.

• Per gargarismi previa diluizione degli oli essenziali su una soluzione idroalcolica (quest'ultimo uso richiede una minima conoscenza della tecnica galenica).

Adriano Sonnini