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Olio Essenziale di Arancio Amaro (10 ml) Zuccari - Aromaterapia
  • Olio Essenziale di Arancio Amaro (10 ml) Zuccari - Aromaterapia

Olio Essenziale di Arancio Amaro (10 ml) Zuccari

9,00 €

Olio Essenziale di Arancio Amaro

L’olio essenziale di arancio amaro svolge una azione rilassante per tutti coloro i quali nutrono paure vaghe e sconosciute. Paure che non trovano spiegazioni razionali tanto da non voler essere dichiarate a chi ci sta vicino. Questa pianta ci accompagna di giorno e di notte per aiutarci a debellare le nostre insicurezze.

Arancio Amaro: Olio essenziale purissimo professionale...

Scheda Tecnica

• Nome volgare: Arancio Amaro

• Nome botanico: Citrus aurantium

• Famiglia: Rutaceae

• Sinonimi e nomi stranieri: Citrus vulgaris, Citrus bigaradia, bigaradio, Sevilleorange, melangolo, cetrangolo, arancio selvatico, arancio forte. Bitteres Pomarenzenoel, bitter orange oil, essence d’orange bigarade.

Costituenti principali: D-limonene (oltre il 90%), mircene, acetato di linalile, linaiolo, alfa-pinenealdeide, n-decilica.

Predominanza: Il suo aroma frizzante, speziato ma fondamentalmente rassicurante evidenzia una predominanza femminile yin.

Nota: L’alta volatilità e gli effetti psichici derivati dall’uso di questa essenza ne caratterizzano la tipica nota di testa

• Pianeta governatore: Le regioni che ospitano tradizionalmente le coltivazioni di arancio sono inondate dal sole e ne rispecchiano forza ed energia creatrice. L’aspetto fisico di questo frutto caldo, stimolante convince che la sua classica associazione al sole sia veritiera.

Chakra di riferimento: Il fatto di essere attivo nei confronti di problematiche digestive in generale lo fanno annoverare negli oli stimolanti del 3° chakra.

Aspetto fisico: L’arancio amaro è un frutto che proviene da un albero sempreverde che raggiunge l’altezza di 10 metri, ha foglie ovali e lucide color verde scuro, più chiare nella pagina inferiore, e ha spine lunghe ma non molto aguzze. Il tronco ed i rami sono lisci e grigiastri i fiori bianchi e profumati. I frutti di questa esperidea sono più piccoli e scuri di quelli della varietà dolce, hanno sapore acido-amaro e le loro scorze vengono impiegate, frequentemente, nella produzione di marmellate. L’arancio amaro è uno dei Citrus più resistenti ai parassiti ed al malsecco. Per questa ragione le nuove piantagioni di arancio dolce, mandarino ed altre esperidee vengono fortificate grazie all’innesto su tronchi di arancio amaro. Un altro tratto distintivo è la forma del picciolo fogliare nell’arancio amaro è più grande e cuoriforme. 

Provenienza: L’arancio amaro, originario della Cina e dell’Asia, si diffuse nel il Mediterraneo, in Palestina, Siria, Egitto e nord Africa, Sicilia, Francia meridionale e Spagna. La pianta è stata introdotta in America, dopo la sua scoperta. In Paraguay e nelle Indie occidentali l’arancio amaro ha trovato il suo habitat ideale, tanto da dare luogo alla sua crescita spontanea. La produzione di essenza dalle scorze viene effettuata attualmente in Sicilia, in Spagna e nelle Indie occidentali.

Parti impiegate: Scorza del frutto.

Metodi estrattivi: L’estrazione avviene per spremitura a freddo delle scorze esterne fresche dei frutti circa dieci giorni prima della loro completa maturazione. Questa modalità permette un risultato decisamente più efficiente in quantità e qualità. E’ necessario spremere circa 1700 arance per ottenere un chilo di olio essenziale puro.Viene inoltre prodotto un olio deterpenizzato. Le foglie trovano impiego nella produzione dell’olio di petitgrain e dai fiori si ricava l’olio di neroli.

Caratteristiche: Liquido di colore giallo intenso e scuro, con odore fresco, secco, aspro e frizzante, quasi floreale e sottotono ricco e dolce.

Conservazione: Se ne consiglia la conservazione in bottiglie ben chiuse di vetro scuro, possibilmente giallo, da tenere in luogo fresco, al riparo dalla luce.

Capacità di stimolo emozionale: L’olio essenziale di arancio amaro svolge una azione rilassante per tutti coloro i quali nutrono paure vaghe e sconosciute. Paure che non trovano spiegazioni razionali tanto da non voler essere dichiarate a chi ci sta vicino. Questa pianta ci accompagna di giorno e di notte per aiutarci a debellare le nostre insicurezze.

Altri usi: L’olio essenziale di arancio amaro trova un largo utilizzo come aromatizzante per sciroppi ed altro nell’industria farmaceutica. In profumeria l’essenza viene impiegata per la composizione di acque di colonia o di profumi per cosmetici e prodotti da toilette; il suo impiego principale è nel campo aromatiero ove conferisce note interessanti e gradevoli a molte bevande sia alcoliche che analcoliche e ad ogni tipo di dolci o caramelle, ecc.

Precauzioni e controindicazioni all’uso: L’olio essenziale di arancio amaro è generalmente atossico, non irrita e non causa sensibilizzazione. Come per tutti gli appartenenti alla famiglia degli agrumi, è possibile una fotosensibilizzazione soprattutto in persone di carnagione chiara. Se ne sconsiglia quindi l’utilizzo per uso esterno prima dell’esposizione diretta ai raggi solari.

Annotazioni storico-culturali: Nella medicina cinese l’arancio amaro trova impiego nel trattamento del prolasso uterino e anale, diarrea e sangue nelle feci. I pomi delle esperidi, questi frutti solari segnati dal fuoco, esprimerebbero i più alti concetti della scienza ermetica, l’intelligenza del cuore, rappresentata dal Sole che si fonde e si armonizza con il freddo e il limpido intelletto lunare. Quest’ultima qualità lo posiziona a pieno titolo tra gli oli in cui l’equilibrio tra le componenti Yin e Yang è più marcato. Il frutto è molto nutriente e contiene molte vitamine (A,B e C). La denominazione “corteccia” per indicare la scorza d’arancia è traduzione ad litteram del latino “cortex” che in realtà significa sia “corteccia” che “scorza”. Si trovano tracce della sua presenza nella Farmacopea Italiana già dal 1892. Il significato del termine “esperidio” è da ricercarsi nella terminologia botanica ed indica una “bacca”; il termine “pericarpo” indica invece la “scorza”. Il suo particolare sapore amaro è dovuto alla presenza di una sostanza che è comunque uno zucchero (disaccaride neoesperoside). Non sempre, quindi, gli zuccheri sono dolci. La sensazione del sapore dolce è dovuta non solo alla molecola di base, ma anche alla sua conformazione spaziale ed all’interazione della stessa con i nostri recettori gustativi.

Armonizzazioni con altri oli essenziali: Cannella (legno), cipresso, coriandolo, ginepro, sandalo india (legno), neroli, ylang-ylang extra.

Contenuto Confezione: Flacone astucciato munito di dosatore contagocce da 10 ml.

Bibliografia: Zuccari

Lista Completa Olii Essenziali Zuccari in Vendita su Questo Sito:

O.E. Arancio Amaro O.E. Arancio Dolce O.E. Basilico Linalolo O.E. Bergamotto O.E. Cajeput O.E. Camomilla Blu O.E. Cannella O.E. Cedro USA O.E. Cipresso O.E. Citronella O.E. Coriandolo O.E. Elicriso O.E. Eucalipto O.E. Finocchio Dolce O.E. Garofano O.E. Gelsomino O.E. Geranio O.E. Ginepro O.E. Incenso O.E. Lavanda O.E. Limone O.E. Mandarino O.E. Manuka O.E. Menta Piperita O.E. Mirra O.E. Mirto O.E. Neroly O.E. Niaoulj O.E. Origano O.E. Patchoulj O.E. Pino Mugo O.E. Pino Silvestre O.E. Pompelmo O.E. Rosa Damascena O.E. Rosmarino O.E. Salvia Officinale O.E. Salvia Sclarea O.E. Sandalo India O.E. Tea Tree O.E. Timo Rosso O.E. Verbena Odorosa O.E. Ylang Ylang O.E. Zenzero

L'Aromaterapia: Il termine Aromaterapia significa letteralmente "terapia con sostanze aromatiche". L'aromaterapia è quindi quella branca della fitoterapia che usa gli oli essenziali, detti anche oli eterei, nella cura di alcune malattie. L'uso più scientifico che è stato fatto con gli oli essenziali è quello battericida. Valnet, Gattefossè, Tisserand e Belaiche hanno ampiamente dimostrato l'efficacia di alcuni oli essenziali, detti oli maggiori, nella cura di numerose malattie infettive. Attualmente l'uso orale degli oli essenziali non è consentito, ragion per cui ci si deve necessariamente accontentare di sfruttare le loro proprietà attraverso la loro diffusione nell'ambiente. Pare che recentissime ricerche abbiano confermato la loro azione sul sistema nervoso, i quali influenzerebbero positivamente le funzioni psichiche, il tono dell’umore e le emozioni.

Come si ottengono gli oli essenziali: Gli olii essenziali vengono solitamente estratti mediante distillazione in corrente di vapore, anche se in alcuni casi (epicarpo degli agrumi) la spremitura avviene a freddo con il metodo della sfumatura. Gli oli essenziali vengono separati dall'acqua che li accompagnano, mediante decantazione e successiva separazione operata con apposito imbuto separatore. Gli oli essenziali sono sostanze prodotte dal metabolismo della pianta e contenute all'interno di vari organi della pianta stessa (foglie, frutti, semi, radici ecc). Gli oli essenziali sono sostanze volatili che si diffondono nell’aria anche a temperatura ambiente. Contrariamente a quanto si può profanamente pensare, e a dispetto del loro nome, gli oli essenziali non sono affatto sostanze grasse, le quali non hanno affatto la capacità di volatilizzare nell'ambiente. Gli oli essenziali vengono sovente chiamati "essenze"; tuttavia questo termine è piuttosto equivoco, poiché anche le sostanze aromatiche di sintesi possono essere definite tali. In realtà solo gli oli essenziali hanno la prerogativa di essere naturali perché ottenuti per estrazione da fonti vegetali.

Solubilità: Gli oli essenziali sono solubili in olio ed alcool etilico. Sono assolutamente insolubili in acqua.

Cosa evitare:

• Non vanno usati puri sulla pelle o assunti per via orale senza precise indicazioni mediche.

• Evitare il contatto con occhi e mucose.

• A causa della loro insolubilità in acqua, sconsigliamo i bagni in cui sia preventivamente stato versato uno o più oli essenziali, perché verrebbero a contatto diretto con la pelle senza loro diluizione.

Usi più frequenti: • Diluiti in oli fissi (olio di mandorle dolci, di lino, di jojoba etc) e spalmati sul corpo mediante massaggio.

• Per diffusione nell'ambiente mettendo alcune gocce nell'acqua di un diffusore d'aromi o nella vaschetta del termosifone.

• Attraverso inalazione diretta mediante suffumigi (4-5 gocce di oli adatti a questo scopo nell'acqua molto calda ma non bollente), oppure mettendo 2-3 gocce sul fazzoletto che deve essere accostato al naso dalla parte opposta onde evitare il contatto diretto con la pelle.

• Per gargarismi previa diluizione degli oli essenziali su una soluzione idroalcolica (quest'ultimo uso richiede una minima conoscenza della tecnica galenica).

Adriano Sonnini