Olio Essenziale di Elicriso (1 ml) Zuccari
Olio Essenziale di Elicriso
Nulla più di questa misteriosa pianta è in grado di ricondurci alla realtà in modo più efficace. Tornare con i piedi per terra è la parola d’ordine di questo prezioso olio essenziale che ci riconduce delicatamente ma in modo molto determinato ai nostri problemi contingenti. Coloro i quali hanno nutrito problemi affettivi, soprattutto infantili, o vivono un periodo di profondo cambiamento e stress emotivo trovano nell’olio essenziale di elicriso, un giusto e saggio consigliere.
Elicriso: Olio essenziale purissimo professionale...
Scheda Tecnica
• Nome volgare: Elicriso
• Nome botanico: Helichrysum angustifolium
• Famiglia: Asteraceae
• Sinonimi e nomi stranieri: Elicriso d’Italia, erba di S. Giovanni, semprevivo, perpetuina. Helichrysumoel, Immortelleoel, oil of Helichrysum, of everlasting, essence de helichrysum.
Costituenti principali: Nerolo ed acetato di nerile, alfa-pinene, geraniolo, furfurolo, aldeide valerianica.
Predominanza: Nasce in luoghi assolati ed esposti senza richiedere alcun intervento esterno, emana calore e stimolo tanto da essere definito ragionevolmente a predominanza yang. Nota: Il suo profumo solare, caldo e legnoso sottolinea un forte attaccamento di questa pianta alla terra da cui trae la sua tipica nota di base.
• Pianeta governatore: Il profondo e duraturo lavoro sul corpo ed in particolare sulla pelle ed inoltre l’immortalità dei suoi fiori sottolineano bene il suo carattere venereo. L’elicriso è debolmente determinato da venere.
Chakra di riferimento: Fegato, sangue, bile e lo stimolo dei reni ed inoltre la cura di tutti i problemi inerenti l’epidermide ci convincono ad attribuire a quest’essenza una predominanza di azione sul 1° chakra.
Aspetto fisico: L’elicriso è una piccola pianta erbacea fortemente aromatica che cresce in maniera spontanea, ma viene anche coltivata. E’ alta fino a 60 cm. con fusto ramoso e legnoso alla base. I fiori sono piccoli e di colore vivace, la loro caratteristica principale è il fatto che mantengono il loro colore giallo vivo anche dopo l’essicazione. Le foglie sono aghiformi, dal caratteristico profumo di curry e coperte da una lanuggine bianca più o meno rada.
Provenienza: La pianta dell’elicriso proviene dal bacino del Mediterraneo, da dove si è diffuso nell’Europa meridionale e centrale, nei Balcani, nell’Asia centrale ed in Africa.
Parti impiegate: I fiori, chiamati capolini, e le sommità fiorite.
Metodi estrattivi: L’olio essenziale di elicriso si estrae per distillazione, in corrente di vapore, delle parti della pianta, non oltre le 24 ore dalla raccolta per evitare l’insorgere di processi di fermentazione. La pianta dell’elicriso risulta essere molto complessa da lavorare in quanto la parte impiegata per la distillazione, i capolini, è decisamente ridotta rispetto al volume della pianta intera. Inoltre la resa in termini di olio essenziale estratto dalla materia prima è ulteriormente ridotta rispetto a molte altre piante tanto da permettere di ottenere meno di 100 g ogni 100 kg distillati pari al 0,1%. Si tratta quindi di un prodotto molto ricercato e costoso. E’ per questo motivo che in commercio si possono trovare dell’essenze assolute e delle concrete, come anche dei prodotti sofisticati. Diffidate perciò di prodotti, che all’interno della loro confezione, non presentino una garanzia, redatta da un tecnico di laboratorio, che ha effettuato le analisi.
Caratteristiche: Liquido incolore o giallo pallido con odore caratteristico caldo, dolce, liquoroso e speziato.
Conservazione: Se ne consiglia la conservazione in bottiglie ben chiuse di vetro scuro, possibilmente rosso, da tenere in luogo fresco, al riparo dalla luce.
Capacità di stimolo emozionale: Nulla più di questa misteriosa pianta è in grado di ricondurci alla realtà in modo più efficace. Tornare con i piedi per terra è la parola d’ordine di questo prezioso olio essenziale che ci riconduce delicatamente ma in modo molto determinato ai nostri problemi contingenti. Coloro i quali hanno nutrito problemi affettivi, soprattutto infantili, o vivono un periodo di profondo cambiamento e stress emotivo trovano nell’olio essenziale di elicriso, un giusto e saggio consigliere.
Altri usi: La sua qualità di buon modificatore lo vede impiegato frequentemente per correggere il gusto di alcuni aromi fruttati di bevande, dolciumi e canditi. Si impiega anche nell’industria cosmetica, dei saponi e dei profumi, come fissativo. L’essenza assoluta si usa per aromatizzare alcuni tipi di tabacchi.
Precauzioni e controindicazioni all’uso: E’ atossico, non irrita e non causa sensibilizzazione. Si consiglia, in caso di occlusioni alle vie biliari, di utilizzarlo soltanto previa consultazione di un medico.
Annotazioni storico-culturale: L’olio essenziale di elicriso viene popolarmente denominato con gli appellativi di: perpetuina, semprevivo, everlasting ed immortelle. Tali soprannomi derivano dalla caratteristica dei suoi fiori di conservare, dopo la completa disidratazione, il loro colore originale. Questo è il motivo per cui i fiori di elicrisio vengono utilizzati in alcune tisane a fine estetico. L’uso medicinale di questa essenza risale agli albori della scienza erboristica, negli antichi manuali lo si trova indicato per la cura delle malattie della pelle.
Armonizzazioni con altri oli essenziali: Camomilla, lavanda, geranio, salvia sclarea, rosa, garofano chiodi.
Contenuto Confezione: Flacone astucciato munito di dosatore contagocce da 1 ml.
Bibliografia: Zuccari
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L'Aromaterapia: Il termine Aromaterapia significa letteralmente "terapia con sostanze aromatiche". L'aromaterapia è quindi quella branca della fitoterapia che usa gli oli essenziali, detti anche oli eterei, nella cura di alcune malattie. L'uso più scientifico che è stato fatto con gli oli essenziali è quello battericida. Valnet, Gattefossè, Tisserand e Belaiche hanno ampiamente dimostrato l'efficacia di alcuni oli essenziali, detti oli maggiori, nella cura di numerose malattie infettive. Attualmente l'uso orale degli oli essenziali non è consentito, ragion per cui ci si deve necessariamente accontentare di sfruttare le loro proprietà attraverso la loro diffusione nell'ambiente. Pare che recentissime ricerche abbiano confermato la loro azione sul sistema nervoso, i quali influenzerebbero positivamente le funzioni psichiche, il tono dell’umore e le emozioni.
Come si ottengono gli oli essenziali: Gli olii essenziali vengono solitamente estratti mediante distillazione in corrente di vapore, anche se in alcuni casi (epicarpo degli agrumi) la spremitura avviene a freddo con il metodo della sfumatura. Gli oli essenziali vengono separati dall'acqua che li accompagnano, mediante decantazione e successiva separazione operata con apposito imbuto separatore. Gli oli essenziali sono sostanze prodotte dal metabolismo della pianta e contenute all'interno di vari organi della pianta stessa (foglie, frutti, semi, radici ecc). Gli oli essenziali sono sostanze volatili che si diffondono nell’aria anche a temperatura ambiente. Contrariamente a quanto si può profanamente pensare, e a dispetto del loro nome, gli oli essenziali non sono affatto sostanze grasse, le quali non hanno affatto la capacità di volatilizzare nell'ambiente. Gli oli essenziali vengono sovente chiamati "essenze"; tuttavia questo termine è piuttosto equivoco, poiché anche le sostanze aromatiche di sintesi possono essere definite tali. In realtà solo gli oli essenziali hanno la prerogativa di essere naturali perché ottenuti per estrazione da fonti vegetali.
Solubilità: Gli oli essenziali sono solubili in olio ed alcool etilico. Sono assolutamente insolubili in acqua.
Cosa evitare:
• Non vanno usati puri sulla pelle o assunti per via orale senza precise indicazioni mediche.
• Evitare il contatto con occhi e mucose.
• A causa della loro insolubilità in acqua, sconsigliamo i bagni in cui sia preventivamente stato versato uno o più oli essenziali, perché verrebbero a contatto diretto con la pelle senza loro diluizione.
Usi più frequenti: • Diluiti in oli fissi (olio di mandorle dolci, di lino, di jojoba etc) e spalmati sul corpo mediante massaggio.
• Per diffusione nell'ambiente mettendo alcune gocce nell'acqua di un diffusore d'aromi o nella vaschetta del termosifone.
• Attraverso inalazione diretta mediante suffumigi (4-5 gocce di oli adatti a questo scopo nell'acqua molto calda ma non bollente), oppure mettendo 2-3 gocce sul fazzoletto che deve essere accostato al naso dalla parte opposta onde evitare il contatto diretto con la pelle.
• Per gargarismi previa diluizione degli oli essenziali su una soluzione idroalcolica (quest'ultimo uso richiede una minima conoscenza della tecnica galenica).
Adriano Sonnini