Olio Essenziale di Incenso (5 ml) Zuccari
Olio Essenziale di Incenso
L’incenso è l’essenza regina, per coloro che ricercano il percorso della propria anima, che hanno scelto la meditazione e la consapevolezza a discapito della loro vita materiale. Aiuta a realizzare le proprie aspirazioni spirituali, dando inoltre la capacità di comunicarle agli altri. Agisce in maniera netta contro depressione (non patologica), stati d’ansia (non patologica), angoscia. La sua capacità di stimolo sulla respirazione predispone a trovare una situazione di calma capace di avvicinarci al divino. L’incenso ci protegge da agenti esterni che potrebbero turbare il nostro equilibrio, durante lunghi periodi di meditazione nei quali il nostro corpo è indifeso.
Incenso: Olio essenziale purissimo professionale...
Scheda Tecnica
• Nome volgare: Incenso
• Nome botanico: Boswellia sacra
• Famiglia: Burseraceae
• Sinonimi e nomi stranieri: Olibano, gomma incenso, thus, boswellia sacra. Weihrauchoel, oil of frankincense, essence d’encens.
Costituenti principali: Alfa-pinene (oltre il 25%), limonene, mircene, alfa-timene, sabinene, cariofillene, delta-3-carene.
Predominanza: Calda, suadente, ricca e dolce, questa essenza è caratterizzata da una forte predominanza yang.
Nota: La nota dell’olio essenziale di incenso, dalla spiccata persistenza e capacità di avvolgerci per lungo tempo, è decisamente di base.
• Pianeta governatore: Numerose caratteristiche comuni a tutte le piante solari come la capacità di essere stimolanti, toniche, riscaldanti e soprattutto rigeneranti, fanno, senza dubbio, comprendere come questa pianta sia dominata dal sole.
Chakra di riferimento: Il compito di quest’essenza di elevarci spiritualmente e distaccarci dal mondo materiale viene raggiunto grazie ad una alta capacità di dialogo energetico con il nostro 7° chakra.
Aspetto fisico: L’incenso si estrae da numerose varianti del genere Boswellia. Tutte queste piante sono di dimensioni ridotte con arbusti ricchi di foglie pennate e fiori di colore bianco o rosa. Producono una oleoresina gommosa che si raccoglie in piccoli bacini interni alla pianta stessa, riforniti dai condotti schizogeni. Questa secrezione si raccoglie praticando delle incisioni nella corteccia, dalla quale ne essuda una emulsione bianca che forma poi delle lacrime o gocce giallastre. Le lacrime vengono in seguito raccolte dal tronco o da terra. La raccolta si effettua durante tutto l’anno, escluso il periodo delle piogge che va da giugno a settembre. L’incenso viene diviso in tre categorie a seconda della qualità e dell’utilizzo. La prima categoria è costituita da lacrime selezionate di colore bianco destinate per le fumigazioni ad uso religioso. La seconda categoria è caratterizzata da lacrime rossastre e bianche contenenti qualche impurità come particelle di corteccia, la terza, invece, è costituita dalla polvere e dai frammenti e viene impiegata per l’esclusiva distillazione.
Provenienza: L’incenso è originario della zona del Mar Rosso, cresce spontaneo nell’Arabia sud-orientale ed in Somalia. Queste zone sono le maggiori produttrici della resina, la quale viene poi distillata prevalentemente in Europa.
Parti impiegate: Resina e frammenti di corteccia.
Metodi estrattivi: L’olio essenziale di incenso si estrae per distillazione in corrente di vapore. La resa si aggira tra il 5 ed il 9%.
Caratteristiche: Liquido incolore o giallo pallido, con odore balsamico e gradevole, con una nota di limone.
Conservazione: Se ne consiglia la conservazione in bottiglie ben chiuse di vetro scuro, possibilmente viola, da tenere in luogo fresco, al riparo dalla luce.
Capacità di stimolo emozionale: L’incenso è l’essenza regina, per coloro che ricercano il percorso della propria anima, che hanno scelto la meditazione e la consapevolezza a discapito della loro vita materiale. Aiuta a realizzare le proprie aspirazioni spirituali, dando inoltre la capacità di comunicarle agli altri. Agisce in maniera netta contro depressione (non patologica), stati d’ansia (non patologica), angoscia. La sua capacità di stimolo sulla respirazione predispone a trovare una situazione di calma capace di avvicinarci al divino. L’incenso ci protegge da agenti esterni che potrebbero turbare il nostro equilibrio, durante lunghi periodi di meditazione nei quali il nostro corpo è indifeso.
Altri usi: Sia la resina che l’olio essenziale sono tra i prodotti più pregiati utilizzati nella profumeria fine ed in saponeria come fissativi per arrotondare le note calde ed orientali. L’olio si utilizza in farmaceutica nella preparazione di pastiglie per la gola ed unguenti. L’utilizzo principale della resina resta comunque quello religioso come incenso da bruciare. In campo alimentare il suo uso è molto limitato.
Precauzioni e controindicazioni all’uso: Atossico, non causa sensibilizzazione e non irrita.
Annotazioni storico-culturale: L’etimologia del termine “incenso” deriva dal latino incendere, bruciare se collegato al fuoco. Mentre il termine “profumo” deriva sempre dal latino per fumum, per mezzo del fumo. Le fumigazioni profumate che si sviluppano sono da sempre offerte per onorare le divinità, sia nei culti religiosi orientali che in quelli occidentali. Nell’antichità la considerazione verso questa resina era tale da considerare sacri i proprietari delle piante. Si è calcolato che a Babilonia bruciassero 26.000 chilogrammi di incenso l’anno, che gli Assiri ne offrissero al dio Baal 60.000 chilogrammi solo durante la festa annuale a lui dedicata e che per l’incoronazione di Erode fossero stati reclutati 500 schiavi, ognuno con un braciere, affinché tutti gli invitati alla festa fossero avvolti in una nube di profumo. Alcuni studiosi dell’Accademia di Lipsia, nel 1981, hanno scoperto che nell’incenso, durante le fumigazioni, si sviluppano sostanze psicoattive in grado di provocare uno stato di ampliamento della coscienza. Tali sostanze chimicamente simili ai T.H.C. contenuti nella canapa indiana. Nell’antico Egitto, oltre all’uso religioso, l’incenso veniva utilizzato anche in cosmesi per la preparazione di maschere di bellezza e come costituente principale del kohl, il “mascara” degli antichi. Esso veniva impiegato a quest’ultimo scopo anche per motivi medici in quanto le sue proprietà antisettiche proteggevano gli occhi dalle infezioni. Nella tradizione sia occidentale che orientale, il suo uso terapeutico è orientato verso un ampio spettro di malattie come sifilide, reumatismi, infezioni della pelle, disturbi digestivi, infezioni respiratorie ed urinarie e squilibri nervosi.
Armonizzazioni con altri oli essenziali: Basilico linalolo, cannella (legno), geranio, lavanda vera 40/42, neroli, pino mugo siberiano, pino silvestre, sandalo india (legno).
Contenuto Confezione: Flacone astucciato munito di dosatore contagocce da 5 ml.
Bibliografia: Zuccari
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L'Aromaterapia: Il termine Aromaterapia significa letteralmente "terapia con sostanze aromatiche". L'aromaterapia è quindi quella branca della fitoterapia che usa gli oli essenziali, detti anche oli eterei, nella cura di alcune malattie. L'uso più scientifico che è stato fatto con gli oli essenziali è quello battericida. Valnet, Gattefossè, Tisserand e Belaiche hanno ampiamente dimostrato l'efficacia di alcuni oli essenziali, detti oli maggiori, nella cura di numerose malattie infettive. Attualmente l'uso orale degli oli essenziali non è consentito, ragion per cui ci si deve necessariamente accontentare di sfruttare le loro proprietà attraverso la loro diffusione nell'ambiente. Pare che recentissime ricerche abbiano confermato la loro azione sul sistema nervoso, i quali influenzerebbero positivamente le funzioni psichiche, il tono dell’umore e le emozioni.
Come si ottengono gli oli essenziali: Gli olii essenziali vengono solitamente estratti mediante distillazione in corrente di vapore, anche se in alcuni casi (epicarpo degli agrumi) la spremitura avviene a freddo con il metodo della sfumatura. Gli oli essenziali vengono separati dall'acqua che li accompagnano, mediante decantazione e successiva separazione operata con apposito imbuto separatore. Gli oli essenziali sono sostanze prodotte dal metabolismo della pianta e contenute all'interno di vari organi della pianta stessa (foglie, frutti, semi, radici ecc). Gli oli essenziali sono sostanze volatili che si diffondono nell’aria anche a temperatura ambiente. Contrariamente a quanto si può profanamente pensare, e a dispetto del loro nome, gli oli essenziali non sono affatto sostanze grasse, le quali non hanno affatto la capacità di volatilizzare nell'ambiente. Gli oli essenziali vengono sovente chiamati "essenze"; tuttavia questo termine è piuttosto equivoco, poiché anche le sostanze aromatiche di sintesi possono essere definite tali. In realtà solo gli oli essenziali hanno la prerogativa di essere naturali perché ottenuti per estrazione da fonti vegetali.
Solubilità: Gli oli essenziali sono solubili in olio ed alcool etilico. Sono assolutamente insolubili in acqua.
Cosa evitare:
• Non vanno usati puri sulla pelle o assunti per via orale senza precise indicazioni mediche.
• Evitare il contatto con occhi e mucose.
• A causa della loro insolubilità in acqua, sconsigliamo i bagni in cui sia preventivamente stato versato uno o più oli essenziali, perché verrebbero a contatto diretto con la pelle senza loro diluizione.
Usi più frequenti: • Diluiti in oli fissi (olio di mandorle dolci, di lino, di jojoba etc) e spalmati sul corpo mediante massaggio.
• Per diffusione nell'ambiente mettendo alcune gocce nell'acqua di un diffusore d'aromi o nella vaschetta del termosifone.
• Attraverso inalazione diretta mediante suffumigi (4-5 gocce di oli adatti a questo scopo nell'acqua molto calda ma non bollente), oppure mettendo 2-3 gocce sul fazzoletto che deve essere accostato al naso dalla parte opposta onde evitare il contatto diretto con la pelle.
• Per gargarismi previa diluizione degli oli essenziali su una soluzione idroalcolica (quest'ultimo uso richiede una minima conoscenza della tecnica galenica).
Adriano Sonnini