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Olio Essenziale di Cajeput (10 ml) Zuccari - Aromaterapia
  • Olio Essenziale di Cajeput (10 ml) Zuccari - Aromaterapia

Olio Essenziale di Cajeput (10 ml) Zuccari

8,50 €

Olio Essenziale di Cajeput

L’olio essenziale di cajeput crea atmosfere aspre e frizzanti in cui lo scambio, l’intesa e la comunicazione regnano sovrani. Particolarmente indicato a chi fatica a trovare empatia col mondo circostante, riduce la mancanza di fiducia in sé, a chi ha debolezza di carattere e tendenza alla sottomissione. Il cajeput farebbe pensare in tutto e per tutto all’eucalipto se non fosse per il suo effetto calmante e rasserenante che permette di dormire bene e profondamente, a differenza del suo simile, fortemente stimolante e attivo. Si rende utile in situazioni particolarmente difficili, dove agisce come stimolatore della nostra forza di volontà ed orgoglio, riesce a scovare ed estrarre da ognuno di noi la parte maschile in difetto rendendola così, efficace.

Cajeput: Olio essenziale purissimo professionale...

Scheda Tecnica

• Nome volgare: Cajeput

• Nome botanico: Malaleuca leucadendron

• Famiglia: Mirtaceae

• Sinonimi e nomi stranieri: Melaleuca minor, tea tree bianco, albero bianco, pianta-spazzolino, albero della corteccia di carta. Cajeputoel, oil of cajeput o cajuput, essence de cajeput.

Costituenti principali: 1,8-cineolo (oltre il 60%), alfa-terpineolo, cariofillene, alfa e beta pinene, gamma-terpinene, mircene, timene, sabinene.

Predominanza: E’ ritenuto uno dei più potenti antisettici naturali esistenti. Malgrado questa qualità che lo annovererebbe a pieni voti nelle sostanze yang la presenza di una forte componente di esteri calmanti e armonizzanti ne esaltano l’aspetto femminile, yin. La capacità di attrarre e sviluppare la nostra componente maschile ne conferma la collocazione femminile.

Nota: L’alta volatilità e velocità d’azione ne determinano la nota di testa.

• Pianeta governatore: La velocità di azione di questo olio e l’attività mirata allo scambio di calore, ossigeno e comunicazione fanno annoverare questa sostanza in quelle dominate dal pianeta mercurio. 

Chakra di riferimento: Per la sua peculiare azione sul sistema respiratorio si definisce questa sostanza attiva principalmente sul 5° chakra.

Aspetto fisico: Il cajeput è una pianta che può superare i 15 metri di altezza, ma generalmente il materiale utilizzato per la distillazione proviene da piante più giovani ed ancora piccole, per la minore difficoltà di raccolta. Ha foglie folte e fiori bianchi. Il tronco è ricoperto da una spessa e friabile corteccia bianca molto spettacolare, tanto che il suo nome “cajaputi”, in indiano, significa proprio “albero bianco”. La parte utile all’estrazione viene raccolta durante tutto l’anno.

Provenienza: Il cajeput cresce in maniera diffusa nelle Mollucche ed in altre regioni Indonesiane, nella penisola Malese, nell’Australia settentrionale, nel Queensland e nel Nuovo Galles del Sud. Pare che in seguito alla sua scoperta, nel 1796 in Malesia, sia stata importata in Florida con un notevole successo come pianta ornamentale.

Parti impiegate: La foglia e rametti terminali freschi.

Metodi estrattivi: L’estrazione avviene per distillazione in corrente di vapore. Generalmente questo processo si effettua sul posto in quanto l’olio così ricavato viene usato moltissimo in oriente, per le sue proprietà curative. Si distillano i rametti e le foglie previa leggera fermentazione in sacco.

Caratteristiche: Liquido limpido incolore o color verde-giallo. La colorazione è dovuta all'ossidazione del rame, ceduto dagli alambicchi, oppure alla presenza di sostanze vegetali colorate come la clorofilla. Ha un odore speciale, grato, che ricorda quello della canfora e del rosmarino, con sapore prima acre, bruciante e poi rinfrescante e amaro, aromatico.

Conservazione: Se ne consiglia la conservazione in bottiglie ben chiuse di vetro scuro, possibilmente blu, da tenere in luogo fresco, al riparo dalla luce.

Capacità di stimolo emozionale: L’olio essenziale di cajeput crea atmosfere aspre e frizzanti in cui lo scambio, l’intesa e la comunicazione regnano sovrani. Particolarmente indicato a chi fatica a trovare empatia col mondo circostante, riduce la mancanza di fiducia in sé, a chi ha debolezza di carattere e tendenza alla sottomissione. Il cajeput farebbe pensare in tutto e per tutto all’eucalipto se non fosse per il suo effetto calmante e rasserenante che permette di dormire bene e profondamente, a differenza del suo simile, fortemente stimolante e attivo. Si rende utile in situazioni particolarmente difficili, dove agisce come stimolatore della nostra forza di volontà ed orgoglio, riesce a scovare ed estrarre da ognuno di noi la parte maschile in difetto rendendola così, efficace.

Altri usi: L’olio essenziale di cajeput viene impiegato principalmente, in campo farmaceutico, come antisettico in odontoiatria e farmaceutica e come antireumatico. Lo si trova quindi in sciroppi espettoranti e balsamici, in pastiglie per la gola e collutori ed in unguenti o pomate per dolori. Trova largo uso in formulazioni di insetticidi di tipo naturale. Il suo utilizzo in campo cosmetico ed alimentare non è molto diffuso.

Precauzioni e controindicazioni all’uso: Non esistono particolari precauzioni al suo uso. E’ ben tollerato, non è tossico, non causa sensibilizzazioni. L’unica avvertenza degna di nota è il fatto che, in alte concentrazioni, può irritare la pelle. E’ opportuno saggiarne semplicemente la sensibilità individuale con poche gocce su di una zona circoscritta di pelle prima dell’impiego.

Annotazioni storico-culturali: Il suo nome deriva dalla lingua della penisola Malese dove viene chiamato “cajaputi”, che significa “albero bianco”, per il colore del suo legno. In Europa ed in America non è molto usato, o perlomeno non gode della fama e tradizione dei paesi orientali. In Oriente, infatti, viene considerato una potente medicina e consumato in grandi quantità. Soprattutto a Giava, in Malesia, in India e nella Cina meridionale viene utilizzato per la cura di raffreddori, mal di gola, mal di testa, mal di denti ed altri dolori. E’ utilizzato perfino per febbri come il colera. Nella tradizione erboristica occidentale viene usato soltanto l’olio, noto perché suscita una sensazione di calore.

Armonizzazioni con altri oli essenziali: Rosmarino, lavanda vera 40/42, garofano (chiodi), ginepro (bacche) e menta piperita.

Contenuto Confezione: Flacone astucciato munito di dosatore contagocce da 10 ml.

Bibliografia: Zuccari

Lista Completa Olii Essenziali Zuccari in Vendita su Questo Sito:

O.E. Arancio Amaro O.E. Arancio Dolce O.E. Basilico Linalolo O.E. Bergamotto O.E. Cajeput O.E. Camomilla Blu O.E. Cannella O.E. Cedro USA O.E. Cipresso O.E. Citronella O.E. Coriandolo O.E. Elicriso O.E. Eucalipto O.E. Finocchio Dolce O.E. Garofano O.E. Gelsomino O.E. Geranio O.E. Ginepro O.E. Incenso O.E. Lavanda O.E. Limone O.E. Mandarino O.E. Manuka O.E. Menta Piperita O.E. Mirra O.E. Mirto O.E. Neroly O.E. Niaoulj O.E. Origano O.E. Patchoulj O.E. Pino Mugo O.E. Pino Silvestre O.E. Pompelmo O.E. Rosa Damascena O.E. Rosmarino O.E. Salvia Officinale O.E. Salvia Sclarea O.E. Sandalo India O.E. Tea Tree O.E. Timo Rosso O.E. Verbena Odorosa O.E. Ylang Ylang O.E. Zenzero

L'Aromaterapia: Il termine Aromaterapia significa letteralmente "terapia con sostanze aromatiche". L'aromaterapia è quindi quella branca della fitoterapia che usa gli oli essenziali, detti anche oli eterei, nella cura di alcune malattie. L'uso più scientifico che è stato fatto con gli oli essenziali è quello battericida. Valnet, Gattefossè, Tisserand e Belaiche hanno ampiamente dimostrato l'efficacia di alcuni oli essenziali, detti oli maggiori, nella cura di numerose malattie infettive. Attualmente l'uso orale degli oli essenziali non è consentito, ragion per cui ci si deve necessariamente accontentare di sfruttare le loro proprietà attraverso la loro diffusione nell'ambiente. Pare che recentissime ricerche abbiano confermato la loro azione sul sistema nervoso, i quali influenzerebbero positivamente le funzioni psichiche, il tono dell’umore e le emozioni.

Come si ottengono gli oli essenziali: Gli olii essenziali vengono solitamente estratti mediante distillazione in corrente di vapore, anche se in alcuni casi (epicarpo degli agrumi) la spremitura avviene a freddo con il metodo della sfumatura. Gli oli essenziali vengono separati dall'acqua che li accompagnano, mediante decantazione e successiva separazione operata con apposito imbuto separatore. Gli oli essenziali sono sostanze prodotte dal metabolismo della pianta e contenute all'interno di vari organi della pianta stessa (foglie, frutti, semi, radici ecc). Gli oli essenziali sono sostanze volatili che si diffondono nell’aria anche a temperatura ambiente. Contrariamente a quanto si può profanamente pensare, e a dispetto del loro nome, gli oli essenziali non sono affatto sostanze grasse, le quali non hanno affatto la capacità di volatilizzare nell'ambiente. Gli oli essenziali vengono sovente chiamati "essenze"; tuttavia questo termine è piuttosto equivoco, poiché anche le sostanze aromatiche di sintesi possono essere definite tali. In realtà solo gli oli essenziali hanno la prerogativa di essere naturali perché ottenuti per estrazione da fonti vegetali.

Solubilità: Gli oli essenziali sono solubili in olio ed alcool etilico. Sono assolutamente insolubili in acqua.

Cosa evitare:

• Non vanno usati puri sulla pelle o assunti per via orale senza precise indicazioni mediche.

• Evitare il contatto con occhi e mucose.

• A causa della loro insolubilità in acqua, sconsigliamo i bagni in cui sia preventivamente stato versato uno o più oli essenziali, perché verrebbero a contatto diretto con la pelle senza loro diluizione.

Usi più frequenti: • Diluiti in oli fissi (olio di mandorle dolci, di lino, di jojoba etc) e spalmati sul corpo mediante massaggio.

• Per diffusione nell'ambiente mettendo alcune gocce nell'acqua di un diffusore d'aromi o nella vaschetta del termosifone.

• Attraverso inalazione diretta mediante suffumigi (4-5 gocce di oli adatti a questo scopo nell'acqua molto calda ma non bollente), oppure mettendo 2-3 gocce sul fazzoletto che deve essere accostato al naso dalla parte opposta onde evitare il contatto diretto con la pelle.

• Per gargarismi previa diluizione degli oli essenziali su una soluzione idroalcolica (quest'ultimo uso richiede una minima conoscenza della tecnica galenica).

Adriano Sonnini