Olio Essenziale di Mandarino (10 ml) Zuccari
Olio Essenziale di Mandarino
Il mandarino risveglia il bambino che vive in noi. Il suo profumo caldo e gioioso ci ricorda i momenti ludici e festosi della nostra infanzia. Questa essenza ci invita al gioco, a sdrammatizzare e vivere in modo semplice e sereno guardando tutto con gli occhi dell’innocenza. Il mandarino è utile durante il periodo della gravidanza, in quanto la sua dolcezza ci armonizza. La sua diffusione nell’ambiente riporta al passato sia il nostro corpo che la nostra mente, i quali regrediscono a condizioni di equilibrio dimenticate.
Mandarino: Olio essenziale purissimo professionale...
Scheda Tecnica
• Nome volgare: Mandarino • Nome botanico: Citrus nobilis
• Famiglia: Rutaceae
• Sinonimi e nomi stranieri: C. reticolata, mandarino europeo, arancia di Tangeri, tangerina. Mandarinen Oel, oil of mandarine, essence de mandarine.
Costituenti principali: Limonene (oltre il 65%) , gamma-terpinene, alfa e beta-pinene, terpinolene, n-antralinato di metile.
Predominanza: Caldo e gioioso il mandarino è un’essenza indiscutibilmente yang.
Nota: Come tutti gli agrumi possiede una chiara e definita nota di testa.
• Pianeta governatore: Malgrado si possa pensare che il mandarino sia una pianta solare alcune caratteristiche determinanti, non ultima la sua delicata azione sulla ritenzione di liquidi e sul sonno, segnalano il dominio della luna.
Chakra di riferimento: Stimola in modo evidente, con effetti indiretti su tutto il metabolismo, il 2° chakra.
Aspetto fisico: Il mandarino è un albero sempreverde che può raggiungere l’altezza di 6 metri. Possiede foglie ovali lucenti, di colore verde e fiori fragranti. Il frutto è assai più piccolo di quello dell’arancio, ma con lo stesso colore. Esiste la varietà, chiamata "tangerina" che si caratterizza per il colore più intenso della scorza. Questa variante viene utilizzata in Brasile anche per formare siepi a scopo ornamentale. Malgrado la sua diffusione non può fornire un olio essenziale adatto all’uso terapeutico. Provenienza: Originario dell’Oriente, precisamente dalla Cina dove veniva coltivato estesamente, il mandarino si diffuse anticamente anche in Giappone. La sua introduzione in Europa ed in America in tempi più recenti ha seguito di molto tempo quella dell’arancia . Oggi è coltivato soprattutto in Italia, Calabria e Sicilia, sulle coste mediterranee Nordafricane, Algeria, in Spagna, ma anche negli Stati Uniti ed in Brasile.
Parti impiegate: La corteccia del frutto chiamata pericarpio.
Metodi estrattivi: L’olio essenziale di mandarino si estrae per spremitura a freddo della buccia esterna del frutto maturo, largamente privata dello strato bianco e spugnoso, chiamato albedo. Esistono in commercio anche essenze estratte per distillazione, ma vengono impiegate per uso alimentare, hanno una resa maggiore ma una minore qualità. La resa si aggira tra lo 0,5 e lo 0,6%.
Caratteristiche: Liquido mobile, limpido, di colore da giallo a bruno arancio. Il sapore risulta dolce e l’odore caratteristico, fresco e leggero, con una nota simile al neroli. Tende ad intorbidirsi per raffreddamento.
Conservazione: Se ne consiglia la conservazione in bottiglie ben chiuse di vetro scuro, possibilmente arancio, da tenere in luogo fresco, al riparo dalla luce.
Capacità di stimolo emozionale: Il mandarino risveglia il bambino che vive in noi. Il suo profumo caldo e gioioso ci ricorda i momenti ludici e festosi della nostra infanzia. Questa essenza ci invita al gioco, a sdrammatizzare e vivere in modo semplice e sereno guardando tutto con gli occhi dell’innocenza. Il mandarino è utile durante il periodo della gravidanza, in quanto la sua dolcezza ci armonizza. La sua diffusione nell’ambiente riporta al passato sia il nostro corpo che la nostra mente, i quali regrediscono a condizioni di equilibrio dimenticate.
Altri usi: L’essenza di mandarino viene largamente impiegata, spesso unita all’olio di arancio, per aromatizzare molti prodotti alimentari, soprattutto le bevande analcoliche, gasate e non, ed alcoliche, in pasticceria, gelateria e nella produzione di caramelle e canditi. In campo farmaceutico è impiegato per aromatizzare vari sciroppi. E’ molto usato come modificatore degli oli essenziali del genere citrus, quale componente di miscele fresche per profumeria come in acque di colonia, in saponi ed in detergenti.
Precauzioni e controindicazioni all’uso: Atossico, non irrita. Può però causare sensibilizzazione sulla pelle in soggetti sensibili se esposti al sole diretto. Di tutti gli estratti di esperidee è, di fatto, quello meglio tollerato e meno fototossico, anche se però è opportuna una, sia pur minima, cautela.
Annotazioni storico-culturali: In Cina, da cui proviene, è considerato un frutto molto pregiato. Fin dai tempi remoti veniva offerto in dono ai consiglieri dell’Impero Celeste, i Mandarini, i quali hanno ricavato da questa tradizione il loro nome. La sua buccia veniva impiegata per la preparazione di medicine. La tradizione popolare europea lo ritiene utile in tutti i disturbi digestivi, nei singhiozzi, soprattutto nei bambini, ma anche negli adulti.
Armonizzazioni con altri oli essenziali: Arancio amaro, arancio dolce, bergamotto, coriandolo, rosa damascena, sandalo india (legno).
Contenuto Confezione: Flacone astucciato munito di dosatore contagocce da 10 ml.
Bibliografia: Zuccari
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L'Aromaterapia: Il termine Aromaterapia significa letteralmente "terapia con sostanze aromatiche". L'aromaterapia è quindi quella branca della fitoterapia che usa gli oli essenziali, detti anche oli eterei, nella cura di alcune malattie. L'uso più scientifico che è stato fatto con gli oli essenziali è quello battericida. Valnet, Gattefossè, Tisserand e Belaiche hanno ampiamente dimostrato l'efficacia di alcuni oli essenziali, detti oli maggiori, nella cura di numerose malattie infettive. Attualmente l'uso orale degli oli essenziali non è consentito, ragion per cui ci si deve necessariamente accontentare di sfruttare le loro proprietà attraverso la loro diffusione nell'ambiente. Pare che recentissime ricerche abbiano confermato la loro azione sul sistema nervoso, i quali influenzerebbero positivamente le funzioni psichiche, il tono dell’umore e le emozioni.
Come si ottengono gli oli essenziali: Gli olii essenziali vengono solitamente estratti mediante distillazione in corrente di vapore, anche se in alcuni casi (epicarpo degli agrumi) la spremitura avviene a freddo con il metodo della sfumatura. Gli oli essenziali vengono separati dall'acqua che li accompagnano, mediante decantazione e successiva separazione operata con apposito imbuto separatore. Gli oli essenziali sono sostanze prodotte dal metabolismo della pianta e contenute all'interno di vari organi della pianta stessa (foglie, frutti, semi, radici ecc). Gli oli essenziali sono sostanze volatili che si diffondono nell’aria anche a temperatura ambiente. Contrariamente a quanto si può profanamente pensare, e a dispetto del loro nome, gli oli essenziali non sono affatto sostanze grasse, le quali non hanno affatto la capacità di volatilizzare nell'ambiente. Gli oli essenziali vengono sovente chiamati "essenze"; tuttavia questo termine è piuttosto equivoco, poiché anche le sostanze aromatiche di sintesi possono essere definite tali. In realtà solo gli oli essenziali hanno la prerogativa di essere naturali perché ottenuti per estrazione da fonti vegetali.
Solubilità: Gli oli essenziali sono solubili in olio ed alcool etilico. Sono assolutamente insolubili in acqua.
Cosa evitare:
• Non vanno usati puri sulla pelle o assunti per via orale senza precise indicazioni mediche.
• Evitare il contatto con occhi e mucose.
• A causa della loro insolubilità in acqua, sconsigliamo i bagni in cui sia preventivamente stato versato uno o più oli essenziali, perché verrebbero a contatto diretto con la pelle senza loro diluizione.
Usi più frequenti: • Diluiti in oli fissi (olio di mandorle dolci, di lino, di jojoba etc) e spalmati sul corpo mediante massaggio.
• Per diffusione nell'ambiente mettendo alcune gocce nell'acqua di un diffusore d'aromi o nella vaschetta del termosifone.
• Attraverso inalazione diretta mediante suffumigi (4-5 gocce di oli adatti a questo scopo nell'acqua molto calda ma non bollente), oppure mettendo 2-3 gocce sul fazzoletto che deve essere accostato al naso dalla parte opposta onde evitare il contatto diretto con la pelle.
• Per gargarismi previa diluizione degli oli essenziali su una soluzione idroalcolica (quest'ultimo uso richiede una minima conoscenza della tecnica galenica).
Adriano Sonnini